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Dipendenza da Internet: come uscire dalla trappola del Web

Dipendenza da Internet: come uscire dalla trappola del Web

Quando si parla di Dipendenza da Internet dovremmo chiederci: quanto interferisce la realtà virtuale con la realtà quotidiana? Quali sono gli effetti della realtà virtuale sulla nostra realtà?

Dipendenza da Internet: quanto la Rete influenza la nostra realtà?

È evidente come Internet abbia modificato la nostra realtà: i modi di vivere, le relazioni sociali, il linguaggio e l’educazione.
Ha cambiato il nostro senso della realtà, cioè la nostra disposizione ad accettare qualcosa come reale. Il confine tra reale e ciò che non lo è appare ora molto più sottile.

Il Web facilita la vita?

Le nuove tecnologie ci permettono di vivere esperienze in ambienti virtuali che poi hanno ripercussioni sulla realtà quotidiana. Nella navigazione on-line le persone vivono situazioni relazionali appaganti che possono condurre ad un disinteresse verso le modalità interattive reali. Il virtuale, con i suoi reali effetti personali e interpersonali, si sostituisce al reale.

Inoltre, il fattore disinibente fornito da qualunque tipo di attività on-line gioca un ruolo fondamentale nell’utilizzo di Internet.

Il giudizio degli altri è mediato. La rete offre la possibilità di allontanarsi da un mondo dove l’apparenza e determinati standard di desiderabilità legati all’aspetto esteriore sono diventati troppo importanti per chi non si sente all’altezza.

Inoltre, mentre i contatti sociali della vita di tutti i giorni sono caratterizzati da una stabile partecipazione al gruppo, qui vi è un continuo ricambio di membri che possono decidere da un momento all’altro quando sparire e transitare altrove. Ancora una volta, quindi, un’estrema libertà di movimento privo di conseguenze.

Il mondo a portata di click

Internet può schiudere mondi fantastici all’interno dei quali diviene possibile riscoprire la bellezza del gioco. Si possono coltivare numerosi interessi personali. Andare al casinò non richiede più lunghe ore di viaggio. Basta una carta di credito e ci si può proiettare in una sala da gioco della Rete. Anche fare shopping può diventare estremamente eccitante. In rete si trovano casa, viaggi a prezzi convenienti. Tutto ciò che potremmo trovare esposto nei negozi di tutto il mondo. E per farlo non è nemmeno necessario essere esperti informatici.

Si può parlare di patologia?

Ancora oggi i ricercatori hanno difficoltà a classificare la dipendenza da internet come un vero e proprio disturbo psichiatrico. Non compare in nessun manuale diagnostico ma viene ugualmente indicato con il nome di Internet Addiction Disorder (IAD): ovvero una particolare modalità di esprimere il proprio disagio attraverso l’uso smodato di un prodotto tecnologico.

Il disturbo da dipendenza da internet non viene percepito come un disagio da colui che ne soffre e pertanto egli non ritiene di aver bisogno dell’aiuto di uno specialista per risolvere quello che “gli altri” avvertono come un problema.

La dipendenza patologica può essere generale o specifica e focalizzata su una particolare attività. Nonostante il margine di incertezza sulla classificazione del disturbo, gli studiosi riconoscono di comune accordo che l’ossessione per il gioco e l’alienazione dalla vita reale, a cui si preferisce quella virtuale, sono sintomi connessi al disagio e che hanno un risvolto preoccupante per la salute mentale dell’individuo.

 

Adolescenti e Dipendenza da Internet: alcuni dati

Una ricerca del 2006, promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, individua delle differenze di genere all’interno di questo fenomeno. Il rischio è più alto per gli adolescenti maschi rispetto alle coetanee femmine ( il 27% dei maschi tra 11-14 anni e il 36,6% di quelli dai 15-17 anni, contro rispettivamente  16% e il 22% delle femmine della stessa età).

Dalla stessa ricerca si evince che, degli adolescenti che hanno il collegamento alla Rete nella propria abitazione, il 44,4% chatta con chi capita, senza preoccuparsi dell’età dell’interlocutore e  il 73,5% desidererebbe incontrare le persone conosciute in chat.

L’eccessiva frequentazione della Rete da parte dell’adolescente, dunque, se non controllata da un adulto di riferimento, oltre a rischiare di diventare una forma di disagio psicosociale, può trasformarsi in un pericolo concreto che può sfociare in spiacevoli incontri.

Nelle famiglie con adolescenti e preadolescenti, diventano sempre più frequenti le lotte quotidiane tra i figli e genitori in merito all’utilizzo del computer e di internet. I primi mirano ad un consumo illimitato del pc e del web; i secondi invece cercano di regolamentarne l’uso, riportandolo a livelli meno alienanti.

Dall’accesso alla Rete all’eccesso di Rete

Negli ultimi anni l’utilizzo del computer è diventato sempre più un mezzo di aggregazione, di scambio e di comunicazione. Per molti adolescenti, non costituisce solo un modo per intraprendere nuove conoscenze e coltivare on-line quelle già presenti. Diventa anche un argomento di conversazione che ha il potere di accrescere il prestigio sociale all’interno del gruppo.

Coloro che non si uniformano alla tendenza della maggioranza, potrebbero sentirsi dei disadattati. Potrebbero rischiare di venire emarginati.

Spesso, i ragazzi che per natura sono più timidi e introversi e rischiano di sentirsi “fuori dal gruppo”, assecondano la loro indole riservata. Trovano in Rete quella competenza sociale e quella possibilità di scambio che non riescono ad ottenere nella vita reale e quotidiana. Di conseguenza trascorrere il tempo on-line diventa più gratificante e più allettante che frequentare persone reali.

Non c’è dubbio che l’utilizzo costante del computer a scopo di intrattenimento rientra in un fenomeno culturale adolescenziale, ma è pur vero che molti giovani incorrono nel rischio di abusarne. E allora l’ ACCESSO ALLA RETE diventa un ECCESSO DI RETE!

Conseguenze psicologiche

Le attività che maggiormente innescano la dipendenza da Internet riguardano le chat, i blog, i giochi on line e la navigazione nel web. Tra queste, le più propense all’instaurarsi di una dipendenza sono soprattutto quelle in cui è presente un’interazione tra i partecipanti. Ne sono un esempio gli istant messagging delle chat line o delle comunità virtuali (mood). Ad esse si aderisce costruendosi un personaggio e interagendo con gli altri.

Un altro aspetto da non trascurare, soprattutto per i social network, è l’impatto psicologico dovuto alla massiccia partecipazione e pubblicizzazione, attraverso vie formali ed informali, che fa sentire la persona come un membro di un grande gruppo di “simili” e, proprio per questo, degno di approvazione.
Young (1998), ipotizza l’esistenza di una relazione significativa tra la dipendenza da internet e il disturbo depressivo, infatti  coloro che soffrono di una depressione importante spesso eccedono nell’uso della Rete. Secondo l’autore, i soggetti con bassa autostima, paura del rifiuto e bisogno di approvazione, mostrano una frequentazione intensa del web.


Comportamenti sintomatici della dipendenza da Internet:

  •  resta davanti al pc per lassi di tempo molto lunghi senza averne cognizione
  • se  viene distolto dalla sua attività on line manifesta nervosismo e insofferenza; arriva ad essere aggressivo verso colui che interrompe la sua occupazione nel web
  • passa su internet più tempo di quanto era stato preventivato; i tentativi personali di controllarne l’utilizzo falliscono.
  • quando è connesso alla Rete presenta uno stato euforia ed eccitazione
  • per raggiungere lo stato di eccitazione desiderata deve intrattenersi più tempo possibile in Rete; nega di trascorrere troppo tempo al computer e vorrebbe passarne sempre di più
  • coglie ogni occasione per connettersi, anche in circostanze in cui tale comportamento non è adeguato alla situazione; spesso lo fa di nascosto o inventa scuse
  • quando non riesce a raggiungere il suo obiettivo (il web), si mostra stanco, irritabile, intollerante; può arrivare a minacciare i genitori di commettere gesti impulsivi e pericolosi
  • l’astinenza da internet può provocare ansia, fantasie o sogni su internet, agitazione psicomotoria, pensiero ossessivo riguardante la Rete
  • si trascurano doveri e piaceri non legati alla Rete: scuola, igiene personale, impegni sportivi, uscite con gli amici; si abbandonano forme di intrattenimento come la tv, la lettura, la musica, il gioco


Sintomi psicofisici della dipendenza da Internet

Si osservano 3 tipi di alterazioni:

  • comportamento alimentare: inappetenza, pasti irregolari o frettolosi (saltare i pasti, mangiare fuori pasto, mangiare in fretta per tornare in Rete)
  • sonno: stanchezza, perdita di sonno, difficoltà ad alzarsi la mattina, affaticamento, enuresi notturna, sogni/incubi sulle attività svolte su internet che provocano sonno agitato
  • condotta di vita: irascibilità, nervosismo, opposizione, aggressività, ribellione, disobbedienza, ansia
                                                                                                                                       

Quali sono le fasce di età più colpite?

Spesso si ritiene che la dipendenza da internet sia una patologia che coinvolge prevalentemente ragazzi nel periodo dell’adolescenza. Tuttavia questo fenomeno, negli ultimi anni, sta prendendo delle dimensioni più ampie.
Alcuni “frequentatori” della Rete sono infatti persone adulte, le quali, a seguito di un uso eccessivo di Internet, sembrano sviluppare dei veri e propri comportamenti di dipendenza simili a quelli riscontrati nelle persone dipendenti da alcool, droghe o giochi d’azzardo.

Quindi, all’inizio la persona avrebbe solo bisogno di “trascorrere un po’ del suo tempo” in Rete, magari per alleviare sensazioni interne sgradevoli di ansia o di depressione. Successivamente è come se si instaurasse in lei la consapevolezza di aver perso il controllo della situazione. Di non riuscire più a sospendere questi comportamenti, diventando così una vera e propria “Rete-dipendente”.

Chi infatti arriva spontaneamente in terapia per affrontare questo tipo di problema, spesso chiede, oltre al fatto di essere aiutato ad uscire da uno stato ansioso o depressivo, la possibilità di essere sorretto nel tentativo di ricominciare a relazionarsi con gli altri in maniera più “sana”.


Quali sono le patologie più frequenti legate all’uso di Internet?

Le patologie oggi più frequenti, legate all’utilizzo di Internet sono:

 

Quali sono i possibili interventi per risolvere efficacemente e in breve tempo queste “nuove dipendenze”?


Come per altre forme più severe di disagio psicologico è possibile ricorrere a trattamenti brevi e mirati. Anche nei confronti di queste “nuove dipendenze” sono state messe a punto, ad oggi, delle modalità di intervento particolarmente innovative ed efficaci.

L’approccio strategico in particolare, potrebbe essere definito come l’arte di risolvere complicati problemi attraverso apparentemente semplici soluzioni.
Esso rappresenterebbe quindi una sorta di “rivoluzione copernicana” nell’ambito della psicoterapia, poiché dimostrerebbe come, anche di fonte a difficoltà psicologiche molto complesse o di lunga durata, sia sempre possibile trovare rapidamente una soluzione, che non sarà mai altrettanto complicata o di difficile applicazione, ma bensì immediatamente realizzabile nella quotidianità della vita di ogni essere umano.

 

Dipendenza da  Internet: intervenire sulla famiglia

In tutte le forme di dipendenza da Internet, la famiglia del paziente è sempre molto coinvolta . Pertanto si rende necessario utilizzare una importante prima di intervento: la cosiddetta “congiura del silenzio”. Si tratta di una particolare prescrizione di comportamento che interrompe le tentate soluzioni fallimentari.

Queste, infatti, anziché risolvere il problema, continuano ad alimentarlo. La prescrizione prevede di chiedere chiedere ai famigliari di evitare di intervenire in qualunque modo nei confronti del problema o anche solo di parlarne, ma di limitarsi ad osservarlo.

Come si interviene sulla dipendenza da Internet?

Possiamo suddividere le patologie legate all’uso di Internet in due grandi categorie. Quelle basate su un meccanismo strutturato sul piacere di tipo compulsivo-perverso; e quelle basate sul tentativo di mantenere un controllo di tipo ossessivo-compulsivo. Ci sono poi alcune patologie “miste”che racchiudono al loro interno entrambe le patologie, come il gioco, la chat e la information overloading.

Esempi di intervento terapeutico

L’intervento con il paziente si diversifica a seconda della struttura che sta alla base del disturbo. Nelle patologie basate sul piacere, il rituale compulsivo gradevole verrà trasformato in un’esperienza obbligatoria e fastidiosa, una sorta di “tortura”.

Si prescriverà quindi, ad esempio, al giocatore d’azzardo di puntare ogni giorno una somma prestabilita, anche qualora non avesse voglia di farlo; alla “malata di shopping”, di spendere ogni giorno una determinata cifra in negozi virtuali e così via.

Nei casi invece in cui il meccanismo fondamentale alla base della patologia sia il tentativo di mantenere un controllo, si seguirà una logica differente.

La manovra principale consiste nel prescrivere al paziente un determinato tempo e/o spazio in cui eseguire il proprio comportamento. Lo scopo è renderlo renderlo il più delle volte ancora più stancante di quanto egli è già costretto a fare a causa della sua fissazione. Prendiamo il caso di una persona dubbiosa alla continua ricerca di informazioni. In questo caso si prescrive l’obbligo di impegnarsi ad entrare in internet ogni ora del giorno per almeno cinque minuti.

Naturalmente questi sono solo alcuni esempi di intervento. Tuttavia dimostrerebbero come, adattando e costruendo la soluzione terapeutica “ad hoc”, sulla base delle caratteristiche di un determinato problema, sia possibile trattare in tempi brevi anche disturbi molto complicati, nuovi e “sconosciuti”.


Conclusioni

Cerchiamo di trarre da Internet la stessa lezione che si può trarre da un romanzo di Mary Shelley, Verne o Wells: la tecnologia in se è solo uno strumento, non è ne buona né cattiva, è l’uso che se ne fa che la rende tale.

 

Bibliografia:

Nardone, G., Cagnoni, F. (2002)Perversioni in rete, Psicopatologie da Internet e loro trattamento, Ponte alle Grazie.