Tradimento.
Perché tradiamo? Perché le persone felici tradiscono? Quando parliamo di “infedeltà” a cosa ci riferiamo di preciso? È un incontro occasionale, una storia d’amore, sesso a pagamento, una chat di incontri, un massaggio con lieto fine? Perché pensiamo che gli uomini tradiscano per noia e paura dell’intimità, e che le donne tradiscano per solitudine e desiderio d’intimità? Un tradimento significa sempre la fine di un rapporto?
C’è un solo tipo di trasgressione che può privare una coppia della propria serenità, felicità e identità: un tradimento.
Perché mi ha tradito?
Come è potuto succedere? Perché mi ha fatto questo?
Sono queste alcune delle domande che si pongono le persone che hanno subito un tradimento. Domande che spesso restano senza risposta, e che non aiutano a sentirsi meglio anche quando dovessero esserci risposte.
I termini “tradimento” e “infedeltà” hanno un valore simbolico diverso. Con la parola “infedele” è infatti comunemente definita una persona che vive con più leggerezza questa esperienza, e vi è una sorta di ironia, un certo compiacimento da parte di chi dichiara di essere tendenzialmente infedel
La parola “tradimento” sottolinea la rottura del patto in modo più drammatico. Anche nella confessione al partner esiste una profonda differenza tra dire che abbiamo commesso una leggerezza, che abbiamo solo fatto del sesso, e ammettere che abbiamo tradito, che abbiamo provato emozioni, attrazione, affetto e amore.
Una buona percentuale di tradimenti avviene per soddisfare dei propri bisogni personali, che non trovano soddisfacimento all’interno del rapporto.
Le principali principali motivazioni sono:
● perché si è innamorati di un altro/a
● noia
● vendetta
● gusto della trasgressione
● per obbedire a un’attrazione erotica irresistibile
● per dimostrare che si è ancora capaci di sedurre
Tutti vogliono sapere qual è la percentuale di persone che tradiscono. Però la definizione di infedeltà continua ad assumere sempre più significati: sexting, guardare i porno, essere attivo segretamente nelle app di appuntamenti. Poiché non c’è una definizione universalmente riconosciuta di che cosa costituisca infedeltà, la stima varia notevolmente, tra il 26% e il 75%. Come se non bastasse, dobbiamo fare i conti con un paradosso. Se il 95% di noi dirà che è terribilmente sbagliato da parte del nostro partner mentire su un’avventura, è altresì vero che lo stesso numero dirà che è esattamente quello che faremmo se ne avessimo una.
Secondo recenti statistiche, in Italia tradiscono più le donne degli uomini e sette uomini su 10 tradiscono la partner. Quello che i dati sembrano affermare è che il tradimento è oggi considerato come un modo diffuso di amare, mentre la fedeltà sembra essere diventata una vera trasgressione.
In amore fedeltà vuol dire esclusività: amore per una sola persona, rapporti sessuali solo con lei. Un tempo monogamia significava una persona per la vita. Oggi, monogamia significa una persona per volta. Probabilmente molti di voi avranno detto “Sono stato monogamo in tutte le mie relazioni!”.
Con l’innamoramento due individui si scelgono in modo elettivo, si preferiscono ad ogni altro e prendono un impegno reciproco di fedeltà. Però questa forza è sempre contrastata da una forza opposta: dal desiderio sessuale per persone nuove, diverse, interessanti. L’amore che unisce in modo esclusivo, ha come perenne avversario la “tendenza esplorativa” presente in ogni individuo, maschio o femmina.
La tentazione erotica può risvegliarsi anche nel più fedele dei mariti, nella più virtuosa delle mogli. Questa pulsione si risveglia come trasgressione, avventura, disordine. Accade un’improvvisa attrazione per una persona che, in altre circostanze non avrebbe mai suscitato il nostro interesse. Si percepisce un desiderio bruciante, il bisogno di sentire il contatto di un corpo sconosciuto o proibito, piacere di sedurre, di essere sedotti, brivido, trasgressione.
Questa tendenza esplorativa è abbastanza diversa nei due sessi. L’uomo è affascinato dal corpo della donna. Basta un vestito che lascia intravvedere il seno. O una gonna con lo spacco che si apre mentre si muove. Inoltre l’uomo cerca soprattutto il sesso, il puro piacere sessuale.
La donna, invece, anche se ammira la bellezza scultorea di un corpo maschile, non se ne accontenta. Per accendere il suo desiderio quel corpo deve diventare corteggiamento, deve promettere una relazione intima. La donna è eccitata dal desiderio che l’uomo ha per lei, facendola sentire unica, straordinaria. L’erotismo femminile è sempre una fantasia amorosa in cui il rapporto sessuale è un momento. In realtà, sia chiaro, anche la donna è potenzialmente promiscua come l’uomo. Anche lei ha bisogno di varietà. Ma è molto più esigente. Si sente attratta solo da uomini pieni di desiderio, di passione per lei. La donna perciò cerca di eccitare l’uomo. Si mette in mostra. A volte prova piacere più nel vedere l’effetto della sua potenza seduttiva che nell’atto sessuale stesso. Una cosa che l’uomo non capisce.
Essere infedeli, tradire, rappresenta un piacevole diversivo quando non abbiamo ancora preso impegni importanti per il futuro e il nostro stile di vita non viene messo in discussione dall’altalena dei sentimenti.
Il tradimento diventa ben più destabilizzante nel momento in cui il progetto esistenziale è stato avviato con la costruzione della famiglia. Può non toccare le fondamenta solo essere vissuto come una “trasgressione tra parentesi”, con uno spazio privato che le persone si regalano per far fronte a un periodo di riduzione dell’intensità del rapporto, ai momenti di solitudine, a una crisi passeggera che richiama l’urgenza di sperimentare un cambiamento. Accettare la passione, il desiderio di dare inizio a un futuro diverso, è legittimo, ma dobbiamo essere coscienti che, quando siamo presi dall’incantesimo dei sentimenti e delle emozioni, uscire da un progetto per abbracciarne un altro è impegnativo.
Tra le coppie più a rischio vi sono quelle che hanno appena costituito una famiglia, con i figli ancora piccoli, e che hanno operato scelte più o meno definitive e vincolanti per quanto riguarda il lavoro e l’abitazione. A volte sembra che sia proprio la somma di questi impegni importanti a disturbare in modo significativo la dimensione individuale e a suscitare il desiderio di fuga. Di fronte al moltiplicarsi di responsabilità e compiti gravosi, i partner si trovano spesso impreparati ad affrontare i doveri richiesti dal nuovo ruolo di genitori. Il tradimento può sorgere proprio quando il modello del sacrificio e della dedizione si scontra con l’esigenza di proteggere la libertà individuale.
Chi di voi, vittima di un tradimento ha mai detto: “Pensavo di conoscere la mia vita. Pensavo di sapere chi tu fossi, chi fossimo come coppia, chi fossi io. Adesso dubito di tutto.” L’infedeltà è una violazione della fiducia, una crisi di identità. “Posso fidarmi ancora di te?”, “Posso fidarmi ancora di qualcuno?”
L’infedeltà ferisce in modo diverso. Abbiamo un ideale romantico per cui ci rivolgiamo a una persona per soddisfare un’infinita lista di bisogni: essere l’amore più grande, il mio migliore amico, il miglior genitore, il mio fidato confidente, il mio compagno emozionale, il mio pari intellettuale. E io sono: la prescelta, l’unica, l’indispensabile, l’insostituibile. Sono quella giusta. Ma l’infedeltà mi dice che non lo sono. È il tradimento estremo. L’infedeltà manda in frantumi la grande ambizione d’amore.
Ecco un altro paradosso con il quale abbiamo a che fare oggigiorno. A causa dell’ideale romantico, confidiamo nella fedeltà del nostro partner. Ma non siamo mai stati più inclini al tradimento, perché viviamo in un’epoca in cui ci sentiamo autorizzati a rincorrere i nostri desideri, perché questa è la cultura del “mi merito di essere felice”. Se un tempo si divorziava perché eravamo infelici, oggi si divorzia perché potremmo essere più felici. E se il divorzio portava grande vergogna, oggi, scegliere di rimanere quando si può andare è la nuova vergogna. Se siamo stati traditi e non è scegliamo di restare, abbiamo timore che ci giudichino per il fatto di essere ancora innamorati. Ovunque riceveremo lo stesso consiglio: lascialo, buttalo fuori di casa. Rimanere è la nuova vergogna.
Si è soliti pensare che se qualcuno tradisce, o c’è qualcosa di sbagliato nel rapporto o c’è qualcosa di sbagliato in te. Ma milioni di persone non possono essere tutte malate! Un altro pensiero comune è: “se hai tutto quello di cui hai bisogno allora non c’è necessità di guardare altrove”, dando per scontato che esista il matrimonio perfetto, che ci vaccina contro il desiderio di esplorare. Se persino le persone felici tradiscono, di cosa si tratta?
Spesso le persone che tradiscono credono profondamente nella monogamia, perlomeno per il loro partner. Ma si trovano in conflitto tra i loro valori e i loro comportamenti. Spesso si tratta di persone che sono state fedeli per decenni, ma che un giorno superano il confine che non credevano avrebbero mai oltrepassato, rischiando di perdere tutto. Ma per quale miraggio? Le avventure sono tradimenti, e sono anche l’espressione di un desiderio e di una perdita. Nel cuore di un’avventura, spesso troverai il desiderio e la voglia di un legame emotivo, della novità, della libertà, dell’autonomia, dell’intensità sessuale, del desiderio di riconquistare parti perdute di noi stessi o il tentativo di riportare indietro la vitalità di fronte a una perdita o a un disagio personale.
Penso a una mia paziente. Sonia è felicemente sposata, ama suo marito, non lo vorrebbe mai ferire. Ma mi dice anche che ha sempre fatto quello che ci si aspettava da lei: brava ragazza, brava moglie, brava madre, accudisce i suoi genitori. Si è innamorata del giardiniere che le ha rimosso un albero dal giardino. Con il suo furgone e i suoi tatuaggi, è esattamente l’opposto di lei. Ma a 44 anni, la storia di Sonia riguarda l’adolescenza che non ha mai avuto. La sua storia sottolinea che quando cerchiamo lo sguardo di un altro non è sempre al nostro partner che voltiamo le spalle, ma alla persona che siamo diventati. Non stiamo cercando tanto un’altra persona, piuttosto stiamo cercando noi stessi.
C’è una cosa che le persone che hanno delle avventure dicono sempre. Si sentono vive. Contrariamente a quanto si possa pensare, i tradimenti hanno poco a che fare con il sesso e molto di più con il desiderio: desiderio di attenzione, desiderio di sentirsi speciali, desiderio di sentirsi importanti.
Ma il problema è che, a quanto sembra, persino quando abbiamo la libertà di avere altri partner sessuali, pare che siamo comunque attirati dal gusto del proibito, che se facciamo quel che non dovremmo, allora ci sentiamo come se davvero stessimo facendo quello che vogliamo. Se potessimo portare nelle nostre relazioni un decimo del coraggio, dell’immaginazione e del brio che mettiamo nelle avventure, allora probabilmente non avremmo bisogno dello psicologo.
Sfatiamo il mito che sono più gli uomini a tradire. Carla Berbero, docente di filosofia dei linguaggi dell’Università di Torino, afferma che il tradimento non è più una prerogativa maschile: in passato tradivano per lo più gli uomini perché banalmente ne avevamo di più l’opportunità. Non è più così, anche perché nell’immaginario collettivo il tradimento femminile è stato sdoganato. Anche in parte da film e tv.
Ma c’è differenza tra il tradimento degli uomini e quello delle donne? Direi proprio di sì. Gli uomini sono più veloci a tradire. Partono dall’aspetto sessuale. In loro scatta il desiderio di conquista. Le donne, invece, sono più complicate. Quando tradiscono, anche in una relazione sessuale, magari non sono proprio innamorate, ma quantomeno hanno bisogno di essere sedotte e incuriosite. Non è dunque solo una questione di ormoni.
Emmanuele A. Iannini, presidente dell’Accademia della Salute della Coppia, afferma che il tradimento maschile lascia la porta aperta alla relazione in corso e non la interrompe. In una donna, invece, è preceduto dalla chiusura della porta emotiva. C’è sempre una crisi di base.
Per la cultura e la biologia maschile il tradimento è innanzitutto fisico. Per una donna è prima di tutto amoroso, con un forte impegno emotivo.
Questo non vuol dire che le donne accettino il tradimento fisico, ma gli uomini lo soffrono di più.
Quel che è certo è che questi sono tempi propizi per il tradimento. Per gli uomini c’è stato l’avvento della “pillola azzurra”: chi prima non si sarebbe sentito all’altezza nemmeno di tentare, ora ci prova. Per le donne l’avvento dei social network e dei siti di incontri ha sicuramente agevolato e moltiplicato gli incontri.
Queste nuove condizioni unite alla valutazione sociale che tradire è possibile e che la felicità è un diritto, conducono all’infedeltà in modo più forte che in passato.
Il maschio tende a vantare il tradimento come un riconoscimento di virilità. In alcuni casi arriva persino ad inventarselo. Le donne temono invece una perdita di valore sociale e cercano di negare. Ma in ogni cultura e società avremo sempre uomini che dichiarano di tradire il doppio delle donne. Entrambi mentono!
Un tradimento può paradossalmente portare a un miglioramento della relazione stabile poiché, a causa dei forti sensi di colpa, si diventa più tolleranti nei confronti del partner e si è più disposti ad accettare tutto quello che fino a ieri avrebbe scatenato la guerra. Ma si può, al contrario, diventare intolleranti, perché, avendo scoperto un mondo nuovo, non sopportiamo più i disagi che provengono dal vecchio rapporto, e neppure le indifferenze, i musi lunghi, le arroganze dell’altro.
Tradire comporta momenti di euforia e di depressione, malinconia che il compagno di sempre non capisce. Richiede un grande lavoro di mascheramento che si contrappone alla disinvolta spensieratezza degli incontri con l’amante.All’inizio il tradimento è leggero e frizzante. Poi, quando scivola verso la chiusura, o si stabilizza come forte sentimento di amore di legame, diviene pesante poiché comporta la fatica di scegliere.
Solitamente si tende a dare maggiori giustificazioni al nostro tradimento piuttosto che a quello del partner. Quando tradiamo spesso vogliamo ottenere il consenso degli altri alla nostra trasgressione, e a volte perfino essere assolti da parte del compagno. Dichiariamo che abbiamo tradito perché:
Quando invece subiamo il tradimento siamo travolti dallo stupore, dalla rabbia, dalla disperazione. Raccontiamo la nostra incredulità mettendo insieme, come in un puzzle, tutti gli elementi per cui non ci potevamo fidare o avremmo dovuto capirlo prima.
Il tradito riceve un forte attacco all’autostima, poiché si sottopone al confronto con un’altra persona. Può essere ferito dalle circostanze, provare la sensazione dell’inganno, tremare per la paura che il tradimento si consolidi, e teme di essere sostituito in modo definitivo. Se invece è preso dalla rabbia, può perdere il senso del limite e compromettersi in azioni che rendono il reversibile il danno prodotto.
La scoperta del tradimento richiede una grande saggezza, per controllare e arginare lo sconvolgimento emotivo.
Quando ci sentiamo sopraffatti dalle emozioni negative e cerchiamo l’appoggio di una persona amica, è importante che abbia un senso dinamico delle relazioni e non si erga a giudice. maPiuttosto dovrebbe porsi come un consigliere fidato che deve svolgere il delicato compito di esserci vicino emotivamente e di orientarci con lucidità verso la domanda: “Che cosa vuoi fare della tua vita e del tuo rapporto?”
Se tradire è solo una trasgressione siamo meno portati verso la rivelazione. Quando arriva il momento dello smascheramento, quando la persona con cui abbiamo avuto una storia ci riempie di pressioni, di minacce perché vuole lasciarci o confessare tutto, dobbiamo prendere delle decisioni.
Chiedere il tempo è sempre una buona regola per capire quanto della nostra storia è istituzione e quanto è legame di amore; quanto anche noi siamo stati complici nella lenta erosione dei sentimenti e quanto ci possiamo dichiarare innocenti. È importante domandarsi, quando siamo posti di fronte a nuove scelte, quale punto di vista prendiamo per fondamentale nel nostro elenco di decisioni: noi stessi? Il partner? I figli? La famiglia di origine? La rete sociale?
La ricetta migliore, quando siamo immersi in un conflitto che non trova soluzione, e fare tante cose e poi “lasciare che accada”, non solo nell’altra persona, ma anche dentro di noi.
Ognuno dovrà fare i conti con se stesso e chiedersi onestamente cosa è disposto o meno ad accettare. Qual è il limite invalicabile oltre il quale non c’è più tolleranza, e fare le proprie scelte nel rispetto della propria dignità personale.
Il mio lavoro consiste proprio nell’aiutare le persone a fare questo, ad analizzare l’accaduto affinché possano ritrovare se stessi e capire ciò che meritano e vogliono per la loro vita.
Il tradimento può essere perdonato, curato ma non cancellato. Alcuni tradimenti sono le campane a morto per relazioni che stanno già avvizzendo. Ma altri ci daranno la scossa per nuove possibilità. Il fatto è che la maggior parte delle coppie che hanno provato il tradimento, restano insieme. Ma alcune di queste si limiteranno a sopravvivere, mentre altre saranno davvero in grado di trasformare la crisi in un’opportunità. Saranno in grado di trasformarla in una esperienza di crescita. E penso davvero che sia così ancora di più per il partner tradito, che spesso dirà: “Non pensi che anch’io volessi di più? Ma non sono quello che l’ha fatto”. Ma adesso che l’avventura è stata scoperta, anche loro vogliono di più.
Molte coppie nel periodo immediatamente successivo a un’avventura, a causa di questo nuovo disordine possono davvero giungere a un nuovo ordine. Avranno la profondità di conversazioni con onestà e franchezza che non hanno avuto per decenni. Partner che erano sessualmente indifferenti si ritrovano all’improvviso così bramosamente voraci che non si spiegano cosa sia successo. Qualcosa relativo alla paura della perdita ravviverà il desiderio e farà spazio a un tipo di verità completamente nuova.
L’intervento da parte dello psicoterapeuta dipende dalle cause del tradimento, cioè dalle motivazioni per cui è avvenuto. Quando un’avventura viene scoperta, quali sono le cose specifiche che le coppie possono fare?
Seguire un percorso psicoterapia di coppia è senza dubbio utile ed efficace Sappiamo che i traumi iniziano a guarire quando il colpevole riconosce la propria colpa. Così per il partner che ha avuto un’avventura, una cosa è porre fine all’avventura, un’altra è esprimere senso di colpa e rimorso per aver ferito la moglie. Ma la verità è che parecchie persone che hanno avuto un’avventura possono sentirsi terribilmente in colpa per aver ferito il proprio partner, ma non si sentono in colpa per l’esperienza in sé del tradimento. La distinzione è importante. È necessario, quindi, mantenere l’attenzione sulla propria relazione e reinvestire su di essa.
Molte coppie hanno una comunicazione insufficiente, che crea malintesi e disaccordi. L’arte di vivere insieme ha bisogno di generosità e tolleranza, ma anche di un buon dialogo. Più che coppie patologiche, potremmo definirle maldestre, che possono essere salvate anche dopo un tradimento qualora si migliori la loro capacità di comunicare.
Pensiamo a un caso tipico: la moglie che vuole parlare di sentimenti con il marito e si lamenta perché lui non le fa mai un complimento e non le dice mai ti amo. Lui, invece, le dimostra il suo amore non a parole ma facendole dei regali.
Un altro limite che si riscontra all’interno delle coppie in crisi, è l’assenza di democrazia del tempo della comunicazione. Finisce così che un coniuge parla sempre e l’altro è costretto ad ascoltare. Nelle sedute di terapia, come nei dibattiti politici, si può utilizzare una clessidra, che mette a disposizione a ognuno dei due un periodo di tempo prestabilito.
Alcune coppie, inoltre, usano lo stile dell’accusa o della colpevolizzazione. Le loro frasi iniziano sempre con il “tu”: “è colpa tua se ti ho tradito”, “è colpa tua visto che ti trascuravi e non avevi mai voglia di fare l’amore”. Lo stesso concetto si può spiegare cominciando con “io” piuttosto che con il “tu”: “io penso che tu… Io mi sono sentita così… Io ho avuto questa impressione…”
È decisamente più funzionale fare una critica o un’osservazione negativa solo dopo aver espresso due pensieri positivi all’altra persona. Per esempio “sei un padre perfetto per i nostri figli, sei un uomo onesto, ma vorrei che tu dedicassi più tempo a noi”.
A volte la terapia va centrata su chi viene tradito. Il tradimento è un duro colpo per l’autostima. Molte persone, poi, sono angosciate dall’idea di essere abbandonate, e questo diminuisce la loro voglia di vivere. In particolare, gli uomini non accettano di venire lasciati. Il punto è che chi ama investe le energie sulla persona amata.
Al momento della separazione, anche per un tradimento, è necessario recuperare le energie investite nell’altro e compiere un movimento inverso, di disinvestimento. Altrimenti, se le energie rimangono investite nell’altro, che se n’è andato o ha tradito, ci si sente e svuotati, abbattuti, senza più sicurezza né stima di se.
Solitamente il traditore non va dallo psicologo, ma pensa piuttosto a non farsi scoprire. Tuttavia c’è anche chi ha qualche dubbio sul proprio comportamento che genera un senso di colpa e getta un’ombra sulla propria vita e sul proprio futuro. Devo riconoscere, però, che la maggior parte di coloro che tradiscono il partner non provano sensi di colpa e non sentono il bisogno di consultare uno psicologo. Se scoperti, preferiscono andare dall’avvocato.
Ogni avventura ridefinisce la relazione, e ogni coppia deciderà quale sarà l’eredità dell’avventura. Ma le avventure non se ne andranno. Il tradimento in una relazione si manifesta sotto molti aspetti. Ci sono molti modi in cui tradiamo il nostro partner: con il disprezzo, con la trascuratezza, con l’indifferenza, con la violenza. Il tradimento sessuale è solo uno dei modi per ferire il partner. In altre parole, la vittima di un’avventura non è sempre la vittima del matrimonio.
Ritengo che da un’avventura possa uscire del bene. La consiglierei? Non vi consiglierei di concedervi un’avventura più di quanto vi raccomanderei di avere un problema di salute, anche se sappiamo che le persone che sono state male spesso parlano di come la malattia abbia fornito loro una nuova prospettiva.
Guardo alle avventure da una doppia prospettiva: da un lato dolore e tradimento, dall’altro crescita e scoperta del sé. Per citare Ester Perel “quando una coppia viene da me nel periodo successivo a un’avventura che è stata scoperta, dico loro sempre così: oggi in Occidente la maggior parte di noi avrà due o tre relazioni o matrimoni, alcuni di noi l’avranno con la stessa persona. Il vostro primo matrimonio è finito. Vi piacerebbe ricostruirne un secondo insieme?
Come afferma R. Giommi “Ogni tradimento che incontriamo fuori e dentro di noi rompe uno schema di continuità e ci ricorda che le cose possono finire. Quando togliamo l’ancora e poniamo noi stessi nelle mani di un’altra persona dobbiamo sapere che rischiamo di essere delusi.
Il tradimento apre una ferita nel cuore e può sopravvivere solo in funzione di questo totale e fidato lasciarsi andare. È il paradosso che tocca direttamente il mistero e il senso della vita umana: si è traditi solo quando si ama e non si può amare senza rischiare di essere traditi.”
Bibliografia
Alberoni F. “Ti amo”, Rizzoli
Giommi R. “Tradire”, Sperling
Pasini W. “Infedeltà”, Mondadori
Perel E. “L’Intelligenza erotica”, La Feltrinelli